CHIUSO L’ACCORDO SUL SECONDO BIENNIO: HA VINTO IL BUONSENSO

Ecco il testo  del comunicato stampa inviato dalla Delegazione Trattante FIMP, relativo alla chiusura della trattativa del nostro ACN relativo al biennio 2008-2009.

La FIMP chiude la trattativa. Siglato l’ACN relativo al secondo biennio economico 2008-2009. Rigettato ogni tentativo di diluizione dei diritti acquisiti della categoria la delegazione FIMP, guidata dal Presidente Nazionale, Giuseppe Mele, conclude con soddisfazione la lunga rincorsa, iniziata tre anni fa, per il riallineamento temporale degli accordi collettivi nazionali.

«Avevamo lasciato il tavolo di trattativa lanciando (ndr: era il 22 febbraio u. s.) un messaggio di apertura alla SISAC – dichiara il leader dei pediatri di famiglia- convinti del fatto che i rapporti, tra noi sempre corretti, avrebbero fatto da viatico alla risoluzione delle problematiche poste sul tappeto».

La FIMP, per bocca del suo Presidente, aveva dichiarato (fin dall’uscita delle linee d’indirizzo, prima e, della piattaforma della SISAC, poi) che c’erano ampie possibilità per una rapida conclusione delle trattative e che sarebbe bastato un po’ di buonsenso per arrivare a concludere l’accordo.

«Eravamo convinti che se avessimo chiuso sarebbe stata una vittoria comune ad entrambe le parti del tavolo. I presupposti, del resto c’erano tutti. Sapevamo di non poter e voler contrattare sui principi fondanti la pediatria e, infatti, non li abbiamo resi indisponibili alla trattativa. Oggi, possiamo dire che l’accordo appena siglato garantisce la piena autonomia delle scelte professionali, secondo scienza e coscienza, ivi compresa la valutazione di effettuare o meno la visita domiciliare. Abbiamo semplicemente inserito, relativamente alle patologie croniche gravi, delle indicazioni di larga massima che lasciano intatta, e in mano al pediatra, la possibilità di valutare e, conseguentemente, di effettuare le visite. E questo non certo per gentile concessione ma grazie al fatto che la pediatria di famiglia è formata da una categoria di professionisti responsabili, sono i dati a confermarlo. Del resto – prosegue Mele – abbiamo anche ottenuto che eventuali modalità di scelta relativamente agli assistiti dovranno comunque essere concordate con noi. Sono soddisfatto soprattutto perché, senza che nessuno abdicasse al proprio ruolo, sindacato e parte pubblica hanno chiuso nel migliore dei modi possibile un confronto complesso sul fronte degli equilibri in campo. E, questo, è stato possibile anche grazie al livello di comprensione dei problemi da parte dei dirigenti della SISAC. Il difficile, semmai, inizia adesso, c’è da stare dietro agli accordi regionali, che entro 12 mesi dovranno essere perfezionati in ogni Regione. Certo, mi conforta che si sia riusciti ad inserire, grazie alla sensibilità dello stesso Comitato di Settore, una clausola di salvaguardia che prevede, comunque, che in mancanza di AIR, il 90% dei fondi destinati a livello regionale sia erogato in automatico alla categoria».

Ma al di la delle dichiarazioni, che questa sia l’ennesima vittoria della pediatria sta nei fatti e il Capo dei pediatri italiani, in tutto ciò dichiara: «spero che nelle prossime ore anche la medicina generale chiuda il suo accordo. La nostra non può considerarsi una tappa definitiva e positiva senza la sottoscrizione dell’ACN di medicina generale, ma sono fiducioso che ciò avvenga con soddisfazione di tanti colleghi medici del territorio». Intanto, in attesa di un documento di analisi dell’accordo appena siglato dalla Presidenza FIMP, proviamo a specificare i punti di maggiore novità che riguardano:

·         il Referente di UCCP che dovrà avvalersi della collaborazione del Coordinatore di Area Pediatrica (UFTP);

·         il mantenimento  della quota dell’indennità informatica;

·         la ridefinizione dei tre livelli di contrattazione per renderli coerenti con il quadro istituzionale definito dal titolo V costituzione. Quindi, gli AIR dovranno pianificare i programmi-obiettivo strategici regionali per l’area della pediatria di famiglia definendo, esclusivamente, obiettivi, modelli organizzativi e strumenti operativi per la realizzazione di detti programmi che dovranno essere in sintonia con i principi stabiliti a livello nazionale. Gli accordi attuativi aziendali, poi, andranno a definire i progetti per il raggiungimento dei programmi obiettivo regionali;

·         Le garanzie per l’assistenza ai bambini 0-6 anni ma che si espliciteranno a livello regionale secondo criteri che saranno definiti in accordo tra le parti;

·         L’opportunità di effettuazione della visita domiciliare ma per le situazioni cliniche di grave patologia cronica, specificando che tale percorso è comunque sottoposto alla valutazione e al giudizio del pediatra e in base a criteri di appropriatezza e EBM

·         I tempi definiti per gli accordi regionali (12 mesi) e che in mancanza di detti accordi il 90% degli aumenti previsti saranno erogati in automatico;

·         L’incremento del 2% stabilito per il livello nazionale degli accordi sulla massa salariale 2007 sia ripartito in cifra fissa pari a € 4,40 per ogni assistito da 0-6 anni di età cui si aggiungono € 0,25 per ogni assistito con patologia cronica;

Per quanto attiene poi agli arretrati 2008, ad un primo calcolo, essi sono pari a € 0,51 per ogni assistito in carico e, per il 2009, a € 4,12, sempre per ogni assistito in carico. A regime, di conseguenza (1.1.2010), la quota capitaria A1 sarà pari a € 83,87; la A9 a € 17,93, cui si aggiunge l’ulteriore quota per bambino cronico pari a € 0,25.

LA DELEGAZIONE TRATTANTE FIMP

«Chiuso l’Accordo sul secondo biennio: ha vinto il buonsenso»!

La FIMP chiude la trattativa. Siglato l’ACN relativo al secondo biennio economico 2008-2009. Rigettato ogni tentativo di diluizione dei diritti acquisiti della categoria la delegazione FIMP, guidata dal Presidente Nazionale, Giuseppe Mele, conclude con soddisfazione la lunga rincorsa, iniziata tre anni fa, per il riallineamento temporale degli accordi collettivi nazionali.

«Avevamo lasciato il tavolo di trattativa lanciando (ndr: era il 22 febbraio u. s.) un messaggio di apertura alla SISAC – dichiara il leader dei pediatri di famiglia- convinti del fatto che i rapporti, tra noi sempre corretti, avrebbero fatto da viatico alla risoluzione delle problematiche poste sul tappeto».

La FIMP, per bocca del suo Presidente, aveva dichiarato (fin dall’uscita delle linee d’indirizzo, prima e, della piattaforma della SISAC, poi) che c’erano ampie possibilità per una rapida conclusione delle trattative e che sarebbe bastato un po’ di buonsenso per arrivare a concludere l’accordo.

«Eravamo convinti che se avessimo chiuso sarebbe stata una vittoria comune ad entrambe le parti del tavolo. I presupposti, del resto c’erano tutti. Sapevamo di non poter e voler contrattare sui principi fondanti la pediatria e, infatti, non li abbiamo resi indisponibili alla trattativa. Oggi, possiamo dire che l’accordo appena siglato garantisce la piena autonomia delle scelte professionali, secondo scienza e coscienza, ivi compresa la valutazione di effettuare o meno la visita domiciliare. Abbiamo semplicemente inserito, relativamente alle patologie croniche gravi, delle indicazioni di larga massima che lasciano intatta, e in mano al pediatra, la possibilità di valutare e, conseguentemente, di effettuare le visite. E questo non certo per gentile concessione ma grazie al fatto che la pediatria di famiglia è formata da una categoria di professionisti responsabili, sono i dati a confermarlo. Del resto – prosegue Mele – abbiamo anche ottenuto che eventuali modalità di scelta relativamente agli assistiti dovranno comunque essere concordate con noi. Sono soddisfatto soprattutto perché, senza che nessuno abdicasse al proprio ruolo, sindacato e parte pubblica hanno chiuso nel migliore dei modi possibile un confronto complesso sul fronte degli equilibri in campo. E, questo, è stato possibile anche grazie al livello di comprensione dei problemi da parte dei dirigenti della SISAC. Il difficile, semmai, inizia adesso, c’è da stare dietro agli accordi regionali, che entro 12 mesi dovranno essere perfezionati in ogni Regione. Certo, mi conforta che si sia riusciti ad inserire, grazie alla sensibilità dello stesso Comitato di Settore, una clausola di salvaguardia che prevede, comunque, che in mancanza di AIR, il 90% dei fondi destinati a livello regionale sia erogato in automatico alla categoria».

Ma al di la delle dichiarazioni, che questa sia l’ennesima vittoria della pediatria sta nei fatti e il Capo dei pediatri italiani, in tutto ciò dichiara: «spero che nelle prossime ore anche la medicina generale chiuda il suo accordo. La nostra non può considerarsi una tappa definitiva e positiva senza la sottoscrizione dell’ACN di medicina generale, ma sono fiducioso che ciò avvenga con soddisfazione di tanti colleghi medici del territorio». Intanto, in attesa di un documento di analisi dell’accordo appena siglato dalla Presidenza FIMP, proviamo a specificare i punti di maggiore novità che riguardano:

·         il Referente di UCCP che dovrà avvalersi della collaborazione del Coordinatore di Area Pediatrica (UFTP);

·         il mantenimento  della quota dell’indennità informatica;

·         la ridefinizione dei tre livelli di contrattazione per renderli coerenti con il quadro istituzionale definito dal titolo V costituzione. Quindi, gli AIR dovranno pianificare i programmi-obiettivo strategici regionali per l’area della pediatria di famiglia definendo, esclusivamente, obiettivi, modelli organizzativi e strumenti operativi per la realizzazione di detti programmi che dovranno essere in sintonia con i principi stabiliti a livello nazionale. Gli accordi attuativi aziendali, poi, andranno a definire i progetti per il raggiungimento dei programmi obiettivo regionali;

·         Le garanzie per l’assistenza ai bambini 0-6 anni ma che si espliciteranno a livello regionale secondo criteri che saranno definiti in accordo tra le parti;

·         L’opportunità di effettuazione della visita domiciliare ma per le situazioni cliniche di grave patologia cronica, specificando che tale percorso è comunque sottoposto alla valutazione e al giudizio del pediatra e in base a criteri di appropriatezza e EBM

·         I tempi definiti per gli accordi regionali (12 mesi) e che in mancanza di detti accordi il 90% degli aumenti previsti saranno erogati in automatico;

·         L’incremento del 2% stabilito per il livello nazionale degli accordi sulla massa salariale 2007 sia ripartito in cifra fissa pari a € 4,40 per ogni assistito da 0-6 anni di età cui si aggiungono € 0,25 per ogni assistito con patologia cronica;

Per quanto attiene poi agli arretrati 2008, ad un primo calcolo, essi sono pari a € 0,51 per ogni assistito in carico e, per il 2009, a € 4,12, sempre per ogni assistito in carico. A regime, di conseguenza (1.1.2010), la quota capitaria A1 sarà pari a € 83,87; la A9 a € 17,93, cui si aggiunge l’ulteriore quota per bambino cronico pari a € 0,25.

LA DELEGAZIONE TRATTANTE FIMP