IL NUOVO CALENDARIO VACCINALE E’ CONDIVISO

Si è svolto a Napoli il terzo congresso nazionale “Vaccini e vaccinazioni” promosso dalla Federazione italiana medici pediatri (Fimp) in cui circa 350 pediatri si sono confrontati sul tema e sull’importanza di questi strumenti, rispetto alle nuove malattie infettive, al ritorno di quelle vecchie, alla diffusione dell’antibiotico-resistenza e al timore verso questi farmaci. Argomenti che secondo Giuseppe Mele, presidente nazionale Fimp, devono spingere a promuovere la cultura vaccinale tra i cittadini, ma anche tra gli stessi colleghi. Il congresso è stata l’occasione per illustrare ed elaborare in una versione finale il calendario vaccinale, a cui hanno contribuito Fimp, Sip (Società italiana di pediatria) e Siti (Società italiana di igiene), che si pone come “punto di riferimento nel settore”.

«È strategicamente importante perché per la prima volta tre società scientifiche si sono sedute intorno a un tavolo e si sono confrontate per elaborare una proposta univoca» ha evidenziato il presidente Fimp. «L’esigenza di un calendario vaccinale condiviso nasce innanzitutto dalla volontà di fare chiarezza in un settore in cui esiste una situazione disomogenea nel Paese» ha proseguito «Le istituzioni, a tutti i livelli, non possono non tenere conto delle indicazioni che provengono dal calendario condiviso, tanto più in una situazione confusa e frammentaria, come quella italiana». L’incontro si è concluso con la proposta di portare al più presto il calendario sul tavolo del ministero della Salute.

Nel documento restano invariate indicazioni per il vaccino difto-tetanico-pertossico acellulare, per l’antipolio inattivato o ucciso, di Salk, per il vaccino contro Haemophiliusinfluenzae tipo B, e per il vaccino pneumococcico coniugato eptavalente (non obbligatorio). È prevista, invece, una dose aggiuntiva di vaccino contro l’Epatite B da somministrare alla nascita (nelle prime 12-24 ore di vita) solo per i neonati di madri HBsAg positive. Per quel che riguarda il vaccino meningococcico C coniugato (non obbligatorio) il calendario prevede due dosi, una a 13-15 mesi, l’altra a 12-14 anni, inoltre il vaccino contro il Papilloma virus, indicato solo per le ragazze, andrebbe esteso anche alle coorti di ragazze del 1994 e 1995 e non solo alla fascia d’età compresa tra i 12 e 14 anni. Altre novità introdotte riguardano il vaccino antinfluenzale, che andrebbe esteso anche ai bambini che frequentano le comunità e non solo ai soggetti a rischio, e il vaccino contro il Rotavirus, iniettabile tra il terzo ed il sesto mese di vita. La decisione di somministrare il vaccino contro morbillo, parotite, rosolia e varicella (MPRV) o contro morbillo, parotite, rosolia (MPR) e successivamente del vaccino contro la varicella, viene lasciata ai singoli pediatri. «Il panorama, grazie ai progressi della ricerca, cambia di continuo, sia per quanto riguarda i bisogni, sia dal punto di vista dell’offerta» ha osservato Mele «Il che ci fa chiedere a gran voce non solo che le vaccinazioni siano inserite stabilmente nei livelli essenziali di assistenza, ma anche che il calendario vaccinale sia rivisto almeno una volta l’anno, sulla base delle nuove evidenze scientifiche»